ESERCIZI PER IMPARARE AD ABBRACCIARE LA SOLITUDINE




Vi avevo promesso nel post precedente “Solitudine” che vi avrei parlato di alcuni esercizi pratici per imparare ad essere felici abbracciando la solitudine.

Prima di tutto dovete imparare a stare bene in vostra compagnia, questo vuol dire imparare ad accettarvi, modificarvi se necessario e coccolarvi.




Detto ciò vi consiglio di:

  • Imparate a ricaricarvi con la natura: stando a contatto con essa, vi renderete subito conto che caricherete il vostro corpo e le vostre emozioni, senza sempre cercare di far felici gli altri, assorbendo le loro emozioni e i loro dolori. Stare da soli nella natura anche per pochi minuti vi servirà e potrete dedicarvi per un po’ a voi stessi.

  • Riflettete di più ed entrate in contatto con le vostre emozioni: la solitudine è il luogo ideale per  la riflessione e la meditazione potrà aiutarvi molto. Quando imparerete a  gioire della vostra solitudine, avrete una prospettiva più grande delle emozioni e comprenderete cosa vi fa felici e cosa vi fa arrabbiare. Con questa consapevolezza sarà più facile regolare le vostre emozioni, perché inizierete a capire come vi sentite e di cosa avete bisogno per essere sereni.
  • Non chiedete sempre l’approvazione degli altri: quando  comincerete a passare più tempo da soli, abbracciando la solitudine, imparerete a fidarvi del proprio istinto e a prendere decisioni senza l’approvazione di altri. Questo perché imparerete ad amarvi per come siete, diventerete più forti e sicuri, senza dover sempre agire chiedendo approvazione agli altri.
  • Fate le cose che vi piacciono davvero: nella quotidianità tutti noi abbiamo degli obblighi e dei doveri da portare avanti. Beh, quando avrete un attimo di solitudine, impegnatevi a fare ciò che vi piace davvero, per non scendere a compromessi con nessuno. Imparate dunque a utilizzare quei momenti per voi stessi.
  • Smettete di dover chiedere scusa e fare felici solo gli altri: spesso le relazioni sono basate sulle aspettative, il dover rendere felici gli altri, ma questo atteggiamento si può trasformare in una gabbia, che a lungo termine vi rende tristi e frustrati. Smetterete di indovinare se ogni cosa che dite o ogni movimento che fate potrebbe ferire, offendere o irritare qualcun altro. Quando iniziate a gioire della vostra solitudine, comprendete subito che stare bene con se stessi significa non avere il bisogno di chiedere continuamente scusa per quello che fai.

 
Concludo consigliandovi di vivere al meglio la vostra vita trovando un vostro posto nella società, ma non dimenticatevi di ritagliatevi un momento di solitudine per voi stessi.

Lia


SOLITUDINE


Oggi voglio parlarvi della solitudine soffermandomi per lo più sulla solitudine quella “buona”, quella che se impari a guardarla da un punto di vista differente e più profondo, può aiutarti a potenziare la tua forza interiore.
E’ una solitudine che riguarda la ricerca di un silenzio interiore, che ci permette di riconnetterci con la nostra anima per poter ritrovare quel vuoto che è proprio la solitudine. E’ una solitudine che scegliamo consapevolmente, una condizione di cui abbiamo bisogno per nutrirci.
Quando si pensa o si parla di solitudine, principalmente si pensa ad un fatto negativo, che fa paura, ma non è sempre così.
Sia ben chiaro che non parlo e non vi invito a rinchiudervi in casa, a non avere rapporti sociali e stare nel proprio guscio senza far parte della vita, questo sarebbe un grosso problema che porterebbe ad uno stato emotivo ammalato e andrebbe risolto in altro modo.
Parlo di una solitudine vissuta in altro stato, prima di tutto accettandola e ascoltandola.
Direte facile a dirsi, e in che modo?
Posso assicurarvi che momenti di solitudine ne ho attraversati da quando ero bambina e non mi hanno abbandonato fino a quando non ho deciso di ascoltarla e comprenderla.
Si proprio così, da quando rappresentava il buio, la paura, la tristezza, ora non è più così, fa parte di me e mi fa anche una gioiosa compagnia.
Sapete quale è il segreto?
Non scappate, altrimenti lei vi inseguirà, voi scapperete per tutta la vita e lei vi starà sempre dietro, senza però vivere la vita stessa.
Quante volte ho rincorso persone, amicizie che si sono rivelate tutt’altro, messo da parte le mie idee per non rimanere isolata, ma ho compreso con il tempo che la paura di rimanere da soli non crea nessun problema, ma piuttosto è il nostro modo di vederla e di viverla che ci fa soffrire. E’ l’idea che ci facciamo riguardo all’essere soli o la condizione di sentirci isolati che crea sofferenza e paura.
Ho imparato nel mio percorso olistico e di vita come diventare amica della solitudine e imparare anche a stare sola per ritrovare me stessa e la mia libertà.
Sapete che c’è differenza tra sentirsi soli e stare soli?
La solitudine può essere a volte una necessità. In questi casi non viene vissuta in modo negativo ma ricercata volontariamente. Ma tra lo stare da soli e il sentirsi soli c’è una profonda differenza… ci si può sentire soli anche in mezzo ad una folla.
Tutto dipende dal significato che noi le diamo.
In conclusione, posso ancora aggiungere che ho sperimentato su me stessa che la solitudine fa paura ma solo quando c’è bisogno di lasciar andare situazioni vissute che non fanno più parte di noi  o situazioni che hanno concluso la loro funzione evolutiva, solo scavando nel nostro profondo  iniziando un cambiamento, possiamo iniziare il processo inverso.
Vivi La solitudine come uno stimolo per  scendere nella parte più profonda di te dove sono radicate  le tue risorse interiori. Affrontando le tue paure, capirai che non sarai mai davvero solo perché ognuno di noi è un piccolo frammento di infinito.
Nel prossimo post, vi parlerò di qualche esercizio per insegnarvi ad essere felice indipendentemente dagli altri, se lo vorrete.


La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta.
Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
Carl Gustav Jung

ESERCIZI DI RESPIRAZIONE


Ci sono molti esercizi di respirazione per aiutare il corpo e la mente come vi ho detto nel post precedente “Il Respiro”. Oggi voglio condividere con voi alcuni esercizi che mi hanno dato veramente una grande mano e me la danno ancora, calmano i miei pensieri e connettono la mia testa al corpo, donandomi uno stato di benessere generale quotidiano.
Sono esercizi che ho sperimentato su me stessa, provando e riprovando per anni, fino a quando ho trovato l’esercizio giusto per il momento giusto.

La respirazione: come già detto, la giusta respirazione è quella diaframmatica. Ma come faccio a sapere se respiro in modo corretto? Ti basta appoggiare una mano sul tuo stomaco ed una sul torace mentre respiri: se senti la pancia espandersi verso l’esterno quando stai inspirando, mentre il torace rimane relativamente immobile, significa che stai respirando correttamente con il diaframma. Se invece è il torace ad espandersi mentre la pancia resta quasi ferma, la tua respirazione è toracica e va corretta. 

Esercizi:
Ansia e attacchi di panico: qui si apre un mondo per me (parlerò nel dettaglio in uno dei prossimi post) in quei momenti il corpo è il risultato della nostra mente, non si riesce più a controllarlo e tutto diventa impossibile. Non abbiate paura e provate a fare questo esercizio: iniziate a contare respirando profondamente da 1 a 5 a velocità costante non troppo frettolosamente e poi espirate con la bocca contando sempre da 1 a 5. Aiutatevi con il movimento del capo che si muoverà leggermente indietro nell’inspirazione e leggermente in avanti nell’espirazione, lasciatevi andare con le spalle che sono tutte contratte.
Ripetete questo esercizio ovunque vi troviate, da soli o in mezzo alla gente, potete farlo da seduti o anche camminando. Se il mio attacco di panico era davvero di quelli pazzeschi, io preferivo camminare appoggiando molto bene la pianta dei piedi al pavimento in modo da scaricare oltre che con la respirazione, anche con il peso di tutto il corpo.

Pensieri ricorrenti che non riesco  fermare: mi succedeva spesso di notte di svegliarmi per un qualsiasi motivo, per una pipì o per un rumore e non riuscire più a prendere sonno perché nella mia mente mi rimbombavano mille pensieri. Uno si accavallava all’altro creando tanta ansia e tanta confusione. Ricollegate la vostra mente a voi stessi, distendetevi nel letto  a pancia in su, posizionate le vostre mani sull’addome e iniziate a respirare con il diaframma. Immaginate un canale di luce splendente che dal vostro capo percorre il vostro corpo fino ai piedi. Non avrete più bisogno di ripete ai vostri pensieri rimbombanti di andar via, perché saranno già spariti.

Rabbia e isterismo: a chi non è mai capitato di essere isterico a causa anche della rabbia , o semplicemente essere arrabbiati con se stessi o nei confronti di qualcuno. Mettiti in piedi con la gambe aperte parallele leggermente piegate, la schiena dritta e di fronte a te allunga le braccia unendo le mani a incrocio. Le mani dovranno essere unite e all’altezza del nostro sguardo. Inspiriamo profondamente e mentre espiriamo con la bocca, pronunciamo ad alta voce “fuori”  mentre pieghiamo le mani e portiamo con forza le braccia all’altezza del bacino come se dovessimo colpire qualcosa.
Questo esercizio vi scaricherà la rabbia in eccesso e vi farà sentire decisamente meglio.

Esercizio quotidiano: potete farlo ovunque, in casa, al lavoro, in macchina, sul tram, mentre passeggiate…ovunque. Concentrandovi sempre sulla respirazione diaframmatica, quando inspirate pronunciate nella mente la parola “dentro”, quando espirate pronunciate dolcemente  la parola “fuori”.
Il risultato sarà sorprendente. Praticatela ogni volta che potete, tutti i giorni, quando ne avete bisogno e il respiro diventerà più tranquillo e leggero. I pensieri brutti e monotoni andranno via e vi sentirete più liberi, sentirete che siete nel presente, vi aiuterà ad alleviare le pene del passato e le pene del futuro perché sarete concentrati sul presente.
L’angolo del respiro:
Vi ho detto che la respirazione è ovunque, ma compatibilmente con gli spazi di casa, vi suggerisco di creare una stanza o un angolo della respirazione.
Cosa vuol dire? Dedicatevi un posto nella vostra casa dove poter andare a raccogliersi, chiamatelo l’angolo del respiro. 
Basta veramente poco: una lampada, un paio di cuscini, una pianta o dei fiori, delle essenze profumate o degli incensi naturali ed ecco qua, quel luogo sarà il vostro luogo, il luogo della famiglia, il luogo dove rifugiarsi per respirare e prendere un attimo fiato.

Lia

IL RESPIRO


La prima cosa che fa un essere vivente appena viene messo alla luce è respirare; l’ultima cosa che fa nella sua vita è l’ultimo respiro.
Il primo respiro del neonato segna infatti l’inizio del processo d’inspirazione ed espirazione che durerà proprio per tutta la vita.
Che cosa stupenda: il respiro è vita!
Si può infatti stare senza bere, mangiare, dormire per più tempo, ma se non si respira, poco dopo tempo……si muore. Questo significa che c’è qualcosa, nel nostro respiro, che ci fa vivere, che ci dà la vita, ed è l’ossigeno. L’ossigeno è il più importante componente di tutte le funzioni vitali ed è il principale responsabile del nostro metabolismo.
Attraverso il respiro aumenta l’efficienza ed il funzionamento del nostro cuore, dei polmoni e degli altri organi interni.
Con una buona respirazione si possono equilibrare le emozioni e trasformare lo stress e la negatività in energia utilizzabile per l’auto-guarigione, per lo sviluppo e la crescita personale.
Non c’è dubbio che una respirazione superficiale consente soltanto una esperienza superficiale di sé e che se invece respirassimo profondamente anche solo per poco tempo, ogni giorno, potremmo fare un grande passo verso la prevenzione di molte patologie fisiche e psicologiche che sono diventate parte della vita moderna.
Conoscendo il respiro, entriamo a conoscenza del segreto della vita!
La respirazione diaframmatica è lo stato naturale e spontaneo della respirazione, ma sempre più persone sviluppano nel corso della loro vita una respirazione toracica, molto meno profonda.
Il respiro diaframmatico è alla base di quasi tutte le tecniche di meditazione,  rilassamento e sport, in quanto aiuta a ridurre i livelli di stress, abbassa la pressione sanguigna e regola altri importanti processi del corpo.
Nello specifico, il diaframma è il muscolo principale utilizzato nella respirazione e si espande per tutta la cavità toracica. Si abbassa durante linspirazione, creando un effetto “sottovuoto” che spinge l’aria nei polmoni, mentre torna a riposo alzandosi durante l’espirazione, forzando l’espulsione dell’anidride carbonica dai polmoni. Lo stile di vita stressante a cui spesso siamo sottoposti, purtroppo, va ad influenzare il nostro respiro, portandoci ad una respirazione toracica e cioè a trattenere il fiato e bloccando il diaframma nella porzione inferiore del torace. Questa, non permettendo all’aria di fluire liberamente e provocando una naturale retrazione del diaframma, influenza anche gli altri muscoli coinvolti nel processo respiratorio con conseguenza limitante per il corretto funzionamento dei nostri organi.
Alcune tra le problematiche legate alla respirazione toracica sono: 
  • Problemi di respirazione (ad esempio asma) 
  • Problemi alla circolazione
  • Dolori lombari
  • Postura scorretta
  • Problemi digestivi
  • Accumulo di dolori nel collo, nelle spalle e nella parte superiore della schiena
  • Tensione dei muscoli facciali
  • Ansia
  • Disturbi del sonno
Una buona respirazione diaframmatica invece:

· Aiuta il rilassamento di tutto il corpo
· Riduce l’ansia e gli attacchi di panico
· Rallenta la frequenza cardiaca, ed è quindi utilissima per chi soffre di tachicardia
· Aiuta ad abbassare la pressione sanguigna
· Aiuta a far fronte ai sintomi del disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
· Migliora la stabilità muscolare 
· Migliora la resistenza all’esercizio fisico intenso, ed è quindi ideale per gli atleti
· Riduce il rischio di lesioni e stiramenti muscolari
· Rallenta la velocità di respirazione e di conseguenza aiuta a risparmiare energia

Ricordatateli che:

 -  ogni respiro, ogni passo può essere riempito di pace, gioia e serenità, il trucco è essere svegli, essere vivi nel momento presente;

- la giornata sarà sicuramente diversa se al mattino ti ricordi di sorridere e respirare profondamente; concentrati sul fatto che sei vivo, che il tuo cuore batte;
- l’attenzione al respiro attenuerà gli altri pensieri e sarai più calmo e rilassato;
- il respiro ti permette di entrare in contatto con la vita e Inspirando ed espirando farai la respirazione consapevole e  consapevole sarà il presente.

Potete respirare in piedi, seduti, sdraiati, in macchina, in ufficio, a casa, il respiro è ovunque e ti allevierà dalle pene del passato e dalle pene del futuro.
La respirazione corretta, insieme alla terapia energetica che pratico è stata indispensabile per aiutarmi a superare l'ansia e gli attacchi di panico, nel prossimo post vi insegnerò qualche semplice e pratico esercizio.

Colui che controlla il respiro,
controlla la mente,
colui che controlla la mente controlla il respiro.
(Upanishad)



VOLONTARIATO


Da oggi sono una piccolissima goccia dell'oceano che con il volontariato cercherà di dare luce e energia bianca agli ammalati o semplicemente a chi ne ha bisogno o ancora a chi sta attraversando un momento difficile della vita.
Non servono missioni eroiche per dare amore, bastano anche pochi minuti al giorno per aiutare con il cuore chi ne ha bisogno. Questo è possibile con i trattamenti Reiki.
Soltanto con il bene e con l'amore si può scaldare il cuore del prossimo.

Lia

I SALI DA BAGNO


I sali da bagno sono dei cosmetici a base di diversi tipi di sale ai quali spesso vengono aggiunti profumi o oli essenziali.
Rilasciano le loro essenze aggiungendoli nell’acqua calda del bagno.
I sali da bagno donano sollievo dallo stress e sono attribuite proprietà drenanti, ricostruenti e antinfiammatorie.
Vi insegno come prepararli in casa:
Ovviamente si parte da una base di sale grosso, meglio se integrale o sale rosa e si aggiungono aromi o essenze naturali che si possono reperire in erboristeria.
Volendoli rendere colorati potete aggiungere poche gocce di colorante alimentare
Si possono anche conservare in graziosi barattoli o recipienti di vetro. Io ad esempio, se li preparo alla lavanda, li coloro di viola e inserisco nella confezione un paio di fiori di lavanda essiccati se li preparo agli agrumi, li coloro di giallo e inserisco sulla confezione uno spicchio di limone da me essiccato. Vi assicuro che  è un ottimo regalo!
Veniamo alla pratica: a seconda dell’effetto che volete ottenere, potete aggiungere una manciata di foglie di rosmarino, salvia per un bagno aromatico, 20 gocce di olio di lavanda e boccioli essiccati di lavanda per un bagno rilassante, foglie di menta sminuzzate,10 gocce di eucalipto per un bagno balsamico, 20 gocce di camomilla e una manciata di fiori di camomilla essiccati per un bagno calmante.
Semplicemente aggiungete gli ingredienti al kilogrammo di sale e lasciali riposare per un paio di giorni in modo da incorporare tutti gli aromi, ricordandovi di girare il tutto ogni tanto, e solo dopo che saranno essiccati, potrete conservarli in un barattolo di vetro a chiusura ermetica.
Ecco che il tuo sale da bagno è pronto e potrai conservarlo e usare 2 o 3 cucchiai all’ occorrenza.
 Buon relax
Lia

GAYATRI MANTRA



Oggi voglio invitarvi ad ascoltare e leggere il mantra più conosciuto al mondo, considerato il Veda Mata, cioè la madre di tutti i mantra: Il Gayatri mantra.
Non appartiene a nessuna religione, pertanto lo può recitare chiunque.
Recitandolo si agisce sulla mente favorendo la vita spirituale trascendendo verso lo stato supremo.
Produce la purezza che è la coscienza dell’uomo. La coscienza dell’uomo ha tre stadi: la nascita, la crescita, la maturità.
E' un mantra molto complesso ma molto forte a livello di vibrazioni, recitandolo con fede, nasce la chiarezza nella situazione di confitto o di disagio.
Questo mantra è un inno a Savitur, il Dio del sole. 
Rappresenta un’espressione di gratitudine, infatti, è grazie al sorgere del sole che la vita sulla terra è garantita.
Il sole tutti i giorni dona la sua luce che è fonte di vita a tutti gli esseri viventi presenti sulla Terra, senza giudicare e, soprattutto, senza aspettative.
Scritto in sanscrito, esistono diverse traduzioni-interpretazioni, non si può dire che una sia più giusta dell’altra, perché il vero significato di questo mantra sarà colto soltanto con la pratica e con lo sviluppo della saggezza.
Quella in cui io mi ci ritrovo è:

medito sul bagliore del sole,
la cui luce divina illumina i regni,
possa questa luce illuminare le nostre menti.



OM BHUR BHUVAH SVAH
TAT SAVITUR VARENYAM
BARGHO DEVASYA DHIMAHI
DHIYO YO NAH PRACHODAYAT



Vi dedico questo mantra e il sole all'alba dalla mia finestra

Lia




I MANTRA


 
La parola mantra ha origine dal Sanscrito e deriva dalla combinazione di due parole: manas che significa “mente” o “pensare” e la parola trayati che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”.
E’ uno strumento mistico, agisce in profondità e purifica, guarendo la malattia dell’uomo.
La soddisfazione dell’uomo dipende dalla capacità di gestire la sua giornata, i suoi obblighi, le sue emozioni, il suo  tempo a disposizione, il suo appagamento soprattutto materiale.
Il mantra è un suono vivente attraverso il quale possiamo trasformare la vibrazione individuale nella coscienza cosmica.
Può essere composto da una parola o una sequenza di parole atte a rendere più efficace la nostra meditazione e apportare numerosi benefici a livello spirituale in quanto recitandolo, si producono vibrazioni che penetrano nel cervello, nelle ghiandole, nella mente fino al subconscio.
Il mantra si può quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri.
Perché è considerato uno strumento così potente per la meditazione?
Il suono che emette il mantra è vibrazione e tutte le cellule del corpo vibrano. I nostri pensieri e i nostri sentimenti sono infatti le vibrazioni del nostro corpo e della nostra coscienza. Anche l’universo è vibrante e ogni cosa segue un proprio ciclo, proprio come l’essere vivente. I modelli sonori influenzano anche l’acqua nel corpo, la secrezione degli ormoni, la cognizione, il comportamento e il benessere psicologico. Attraverso la ripetizione del mantra, si raccoglie forza spirituale proprio come una goccia d’acqua che pian piano crea un fiume potente.
Le vibrazioni del mantra penetrano profondamente sciogliendo i nodi dell’uomo, aprendo il suo cuore e liberando la mente dai soliti pensieri. Il suo potere non si può vedere ma lo si può sperimentare proprio come la verità ….che non può essere vista.
La mia esperienza con i mantra.
Secondo la mia esperienza i mantra sono  una chiave utile che ci può condurre verso la porta della felicità quotidiana, essendo uno strumento della mente, può aiutarci a creare profondi cambiamenti nel nostro corpo e nella nostra psiche.
Per me un mantra è anche una formula, una frase scritta da noi stessi in una determinata circostanza della vita e ripetuta giornalmente. Non importa la religione che si osserva, il mantra per me è un amico fedele che ti accompagna per tutta la vita.
Io collego il mio mantra con il mio respiro, bastano 10 minuti al giorno, preferibilmente al mattino per iniziare la giornata in modo diverso, la mia mente si calma, la sua forza penetra pian piano nei livelli più sottili ed infine nella coscienza da cui viene generata la vibrazione.
Il mio cambiamento  interiore e l’inizio di un nuovo percorso verso la calma e la serenità è stato avviato proprio tramite il Project mantra.
Cosa è il Project Mantra?
E’ un programma guidato da un maestro che aiuta a sviluppare gradualmente una pratica di recitazione quotidiana, facile ma potente, per un periodo di 40 giorni.
Le semplici ripetizioni quotidiane di un mantra ti porteranno in profondità nella bellezza e nel mistero della recitazione del Nome Divino. La pratica è particolarmente potente quando si trasforma ogni ripetizione in una preghiera sincera.
La prima cosa da fare è scegliere un mantra con l’aiuto di un istruttore/maestro e iniziare a recitarlo da prima per 15 minuti al giorno per poi arrivare gradualmente a 60 minuti.
I risultati saranno sorprendenti ma il mio consiglio è quello di farsi seguire e non fare il fai da te.
Utilizzo dei mantra.
Esistono in tutto il mondo ed in tutte lingue mantra per scopi diversi ma tutti i hanno una sola essenza nella percezione più profonda. Possono essere utilizzati per lo sviluppo spirituale, come terapia, come preghiera rituale, come mezzo di purificazione di emozioni  e pensieri, come offerta rituale nella cerimonia.
Come recitare un mantra?
Devono essere esercitati con il giusto ritmo e una melodia armoniosa. Ci sono vari modi: a voce alta, sussurrando, mentalmente, mantenendosi collegati col respiro o scrivendo ripetutamente su un foglio, l’importante è recitarlo con scopo e coscienza.
All’inizio sarà difficile sincronizzare la ripetizione del mantra con il respiro, ma con la pratica, il respiro tenderà a sincronizzarsi naturalmente con il ritmo del mantra.
Per la meditazione “formale” con i mantra, adotta una postura seduta.
Per la pratica “informale”, puoi ripetere il mantra con gli occhi aperti e durante altre attività quotidiane.
Una piacevole esperienza è recitare il mantra in compagnia.
E’ importante sapere che più ripetiamo il nostro mantra, più gli conferiamo energia.
Non riceveremo giovamento solo noi nella recitazione del mantra ma anche l’ambiente dove viene recitato.




Più reciterai, più il potere della mente diminuirà, più sarai nella beatitudine Divina e più il tuo cuore si aprirà all'Amore Divino.
Paramahamsza Sri Szvámi Vishwananda

IL DOLORE


Chi non hai mai provato dolore nella vita?
Il dolore può essere fisico ma anche morale. Entrambi portano fastidio e ognuno di noi ha una soglia di sopportazione in base alla quale dipendono tempi e sofferenze.
Il dolore è parte integrante dell’essere umano, può essere infatti, un riferimento importante ascoltare il nostro corpo che reagisce in base a ciò che viviamo per capire da dove nasce.
E’ il linguaggio di un corpo vivo che ha la forza di reagire e di superarlo.
Lottare contro il dolore è uno dei compiti fondamentali dell’arte medica. Calmare il dolore significa non solo sottrarre il paziente al suo stato di sofferenza, ma anche limitare e ridurre le conseguenze psichiche e somatiche suscitate dalle percezioni dolorose.
E’ consuetudine rivolgersi al medico che può prescrivere esami o somministrare medicine per alleviare il fastidio. Quel medicinale attenuerà i sintomi del dolore ma non eliminerà definitivamente il fastidio, in quanto solo il corpo può guarirlo.
In generale è dolore la nascita, il lutto, la separazione, la malattia, una brutta esperienza, non ottenere ciò che desideriamo, ma se interiorizzato, questo, può darci una mano per crescere.
Ma come si fa a superare il dolore?
Posso dirvi come ho fatto io.
Comprendendo nel profondo il nostro dolore, rivivendolo e metabolizzandolo, cioè superandolo, mettendolo nel posto giusto dentro di noi, possiamo capire la strada da percorrere.
Il dolore farà sempre parte del nostro vissuto, ma conoscendolo, impareremo a superarlo e affrontarlo.
Io l’ho superato in parallelo con la terapia psicologica e con le tecniche olistiche che ho imparato e che pratico.
Dopo questo percorso personale, un giorno, vi ritroverete a vivere il dolore senza più quel peso sulle spalle e quel macigno nello stomaco.
Secondo la visione olistica, tutte le parti del corpo sono collegate, per cui il terapeuta non si interessa solo della zona dove si presenta il dolore ma cerca i vari collegamenti con le altre parti dell’organismo per aiutare il corpo a guarirlo.

Concludo il mio pensiero sul dolore invitandovi a non avere paura di scavare dentro di voi e chiedere aiuto per poterlo superare. Io sono qui.

Lia