Oggi voglio parlarvi della solitudine
soffermandomi per lo più sulla solitudine quella “buona”, quella che se impari a guardarla da un punto di vista differente
e più profondo, può aiutarti a potenziare la tua forza interiore.
E’
una solitudine che riguarda la ricerca
di un silenzio interiore, che ci permette di riconnetterci con la nostra anima per poter ritrovare
quel vuoto che è proprio la solitudine. E’ una
solitudine che scegliamo consapevolmente, una condizione di cui abbiamo bisogno
per nutrirci.
Quando
si pensa o si parla di solitudine, principalmente si pensa ad un fatto
negativo, che fa paura, ma non è sempre così.
Sia
ben chiaro che non parlo e non vi invito a rinchiudervi in casa, a non avere
rapporti sociali e stare nel proprio guscio senza far parte della vita, questo
sarebbe un grosso problema che porterebbe ad uno stato emotivo ammalato e
andrebbe risolto in altro modo.
Parlo
di una solitudine vissuta in altro stato, prima di tutto accettandola e
ascoltandola.
Direte
facile a dirsi, e in che modo?
Posso
assicurarvi che momenti di solitudine ne ho attraversati da quando ero bambina
e non mi hanno abbandonato fino a quando non ho deciso di ascoltarla e
comprenderla.
Si
proprio così, da quando rappresentava il buio, la paura, la tristezza, ora non
è più così, fa parte di me e mi fa anche una gioiosa compagnia.
Sapete
quale è il segreto?
Non scappate, altrimenti lei vi inseguirà, voi scapperete
per tutta la vita e lei vi starà sempre dietro, senza però vivere la vita
stessa.
Quante
volte ho rincorso persone, amicizie che si sono rivelate tutt’altro, messo da
parte le mie idee per non rimanere isolata, ma ho compreso con il tempo che la paura di rimanere da soli non crea
nessun problema, ma piuttosto è il nostro modo di vederla e di viverla che ci
fa soffrire. E’ l’idea che ci facciamo riguardo all’essere soli o la condizione
di sentirci isolati che crea sofferenza e paura.
Ho imparato nel mio percorso olistico e di vita come
diventare amica della solitudine e imparare anche a stare sola per ritrovare me
stessa e la mia libertà.
Sapete che c’è differenza tra sentirsi soli e stare soli?
La
solitudine può essere a volte una necessità. In questi casi non viene vissuta
in modo negativo ma ricercata volontariamente. Ma tra lo stare da soli e il sentirsi
soli c’è una profonda differenza… ci
si può sentire soli anche in mezzo ad una folla.
Tutto
dipende dal significato che noi le diamo.
In
conclusione, posso ancora aggiungere che ho sperimentato su me stessa che la
solitudine fa paura ma solo quando c’è bisogno di lasciar andare situazioni
vissute che non fanno più parte di noi
o situazioni che hanno concluso la loro funzione evolutiva, solo
scavando nel nostro profondo iniziando
un cambiamento, possiamo iniziare il processo inverso.
Vivi
La solitudine come uno stimolo per
scendere nella parte più profonda di te dove sono radicate le tue risorse interiori. Affrontando le tue
paure, capirai che non sarai mai davvero solo perché ognuno di noi è un piccolo
frammento di infinito.
Nel
prossimo post, vi parlerò di qualche esercizio per insegnarvi ad essere felice
indipendentemente dagli altri, se lo vorrete.
La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la
mia vita degna di essere vissuta.
Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
Carl Gustav Jung
Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
Carl Gustav Jung

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