Il Reiki è l’unione consapevole dell’energia che proviene dalla “Fonte Creatrice” (REI) con l’energia vitale dell’individuo (KI). Praticare il Reiki favorisce il ritorno ad uno stato di equilibrio su tutti i livelli: corpo, mente e spirito, portando a chi lo riceve da subito una sensazione di pace e benessere.
Viene spesso descritto come “una tecnica di auto
guarigione giapponese” tramite la quale si ritrova
il riequilibrio psichico e fisico. Antica, infatti le sue origini hanno più di 100
anni. L’operatore, attraverso la cosiddetta “energia universale”, e usando le
proprie mani posizionate sul paziente in una o più zone da guarire, permette la
riduzione dello stress, il rilassamento e il riequilibrio della salute fisica
su tutte le problematiche.
Il Reiki non è una religione, non è un credo, non è
una setta, chiunque può praticarlo e abbinarlo ad altre tecniche energetiche.
Ci riporta anche all’ascolto e al prenderci cura di noi
stessi.
Spesso nella vita frenetica di tutti i giorni ci dimentichiamo di dedicare un po’ di tempo a noi e ci sentiamo chiusi nella morsa della routine. Il Reiki ci aiuta ad acquisire quella lucidità mentale per poter mettere tutto ciò che ci accade o che ci è accaduto nel posto giusto, aiutandoci ad amarsi e a comprendersi.
Spesso nella vita frenetica di tutti i giorni ci dimentichiamo di dedicare un po’ di tempo a noi e ci sentiamo chiusi nella morsa della routine. Il Reiki ci aiuta ad acquisire quella lucidità mentale per poter mettere tutto ciò che ci accade o che ci è accaduto nel posto giusto, aiutandoci ad amarsi e a comprendersi.
In sintesi, il
Reiki essere molto utile per: Superare Stress e Ansia, Paure, dolori
articolari, dolori mestruali, Ritrovare Equilibrio e Armonia, Migliorare il
proprio Stato di Salute, Allineare la propria Vita agli obiettivi e
desideri, aumentare le difese immunitarie con conseguente stimolazione e
rigenerazione del sistema cellulare, linfatico ed endocrino.
La mia storia con il Reiki
Per quanto mi riguarda il Reiki è stato una
vera e propria base per la mia crescita interiore, l’inizio del risveglio, il punto di partenza per ricostruire la mia vita. Mi ha insegnato a dare il giusto valore anche
alle piccole cose, alle cose che davo per scontato, mi ha dato la possibilità di non vedere più
solo il bianco e il nero ma tutti i colori.
Mi ha aperto il cuore per ristabilire l’ordine dentro di
me, risvegliando la capacità di auto guarigione.
La mia esperienza di Reiki sui bambini e sugli adolescenti
Ho sperimentato direttamente sui miei figli i trattamenti Reiki e i risultati sono stati sorprendenti. Da subito le sensazioni riportate sono state: senso di
tranquillità, superamento gradualmente delle paure e dell’insonnia, senso di
benessere, aumento delle difese immunitarie con eliminazione di raffreddori,
tosse. Trattamenti effettuati su altri bambini hanno riportato oltre ai
benefici sopra descritti: superamento di ansia e paure, maggiore senso di
autostima, maggiore sviluppo delle relazioni sociali, maggiore concentrazione
nello studio soprattutto nei ADHD (disturbo da deficit da attenzione).
Credo che anche i bambini con il Reiki possano imparare a
gestire la loro vita giorno dopo giorno in modo diverso.
I 5 punti fondamentali del Reiki
Mikao
Usui era insegnante in una scuola cristiana di preti a
Kyoto in Giappone. Alcuni dei suoi allievi gli chiesero perché mai non
fosse stata fatta alcuna precisazione sui metodi di guarigione con i quali Gesù
Cristo aveva compiuto le sue guarigioni; in particolar modo gli chiesero se
egli fosse stato in grado di mostrare loro una simile guarigione. Non riuscendo
a fornir loro una risposta adeguata, pensò di abbandonare la sua scuola e di
recarsi in un paese cristiano per avere la possibilità di studiare da vicino il
cristianesimo e trovare così la risposta per i suoi allievi.
Si recò dapprima in America, dove studiò
all’università di Chicago conseguendo il Dottorato in Teologia. Nonostante
questi studi, Usui non trovò una risposta soddisfacente né nelle
scritture cristiane e neppure in quelle cinesi, che egli ugualmente trattava. Decise
quindi di proseguire nella sua ricerca. Si recò nel nord dell’India dove
ne studiò i testi sacri. Il dott. Usui oltre al giapponese, all’inglese e
al cinese conosceva anche l’antico sanscrito indiano. Tornato in Giappone
scoprì un giorno nelle Sutre Buddhi, scritte oltre 2500 anni prima in
sanscrito, alcune formule e alcuni simboli, che contenevano chiaramente la
risposta alla sua domanda. Il dott. Usui ne parlò al superiore del suo chiostro
a Kyoto, in cui egli viveva allora, e la mattina successiva si mise in cammino
per raggiungere la sacra montagna Kurama, distante dal monastero 27 km. Egli
aveva in cuore di meditare per 21 giorni nella solitudine della montagna,
digiunando, sperando in questo modo di poter stabilire un contatto con il
livello dei simboli ed esaminare così il loro contenuto di veridicità. Egli
mise davanti a sé 21 piccoli sassolini, sottraendone uno al giorno. Questo gli
sarebbe servito da calendario. Durante questo periodo non successe niente di
inconsueto. L’ultimo giorno, quando cominciò ad albeggiare, ma l’oscurità
ammantava ancora ogni cosa, vide una luce improvvisa muoversi rapidamente su di
lui. Essa cominciò a crescere, e crebbe, crebbe, fino a colpirlo al centro
della fronte. Pensò di morire, poi vide milioni di piccole bollicine di tutti i
colori dell’arcobaleno, che riflettevano particolarmente il colore blu, lavanda
e rosa. Infine gli apparve una luce bianca. Egli vide davanti a sé le lettere
famigliari del sanscrito in oro lucente e allora disse “Sì, mi ricordo”. Questa
fu la rinascita del Reiki secondo il sistema Usui. Quando egli ritornò
lentamente in sé, il sole era già alto nel cielo. Si sentiva pieno di energia e
di forza e cominciò a scendere dalla montagna sacra. Nella sua fretta egli si
ferì all’alluce, ma istintivamente egli vi appoggiò sopra la sua mano: il
sangue cessò di sgorgare ed il dolore passò. Era veramente il primo miracolo di
Reiki. Dato che egli era affamato, si recò in una locanda ed ordinò una
grandiosa colazione giapponese. L’oste lo mise in guardia dal consumare un
simile pasto dopo aver digiunato tanto tempo, perché certamente avrebbe avuto
conseguenze negative. Egli consumò tutto il cibo ordinato senza accusare il
minimo disturbo. Questo fu considerato come il secondo miracolo. La nipotina
dell’oste da giorni soffriva di un forte dolore ai denti e il dott. Usui pose
le sue mani su quel visino tumefatto e la ragazzina si sentì spontaneamente
bene; corse dal nonno e gli disse:”Non è un monaco come tutti gli altri”.
Questo fu il terzo miracolo.
Il dott. Usui ritornò dapprima nel suo
monastero e, dopo alcuni giorni, decise di recarsi nel quartiere dei
mendicanti di Kyoto, per poter aiutare questa povera gente, guarendoli ed
offrendo loro una vita migliore. Rimase all’incirca sette anni in questi bassifondi
e trattò molti malati. Un giorno vedendo in quel quartiere sempre gli stessi
visi e chiedendo loro perché non cercassero un lavoro e vivessero
diversamente, questi risposero che al lavoro preferivano mendicare. Il dott.
Usui fu profondamente scosso da queste parole e pianse sul loro significato;
riconobbe che egli aveva dimenticato qualche cosa di molto importante: non
aveva insegnato loro la riconoscenza. Nei giorni che succedettero, egli fissò i
principi di vita del Reiki. Poco tempo dopo abbandonò il quartiere dei
mendicanti e ritornò a Kyoto, dove accese un’enorme fiaccola. A chi gli
domandava il significato di questa fiaccola, egli rispondeva di essere alla
ricerca di uomini che volessero vedere la vera luce, che fossero malati ed
oppressi e che desiderassero arrivare alla guarigione. Si aprì quindi un nuovo
capitolo della sua esistenza, in cui egli viaggiò molto per insegnare il Reiki.
Il dott. Usui è sepolto a Tokio, in un tempio Zen. La storia della sua vita si
trova incisa sulla pietra della sua tomba. Si dice che lo stesso imperatore del
Giappone abbia reso omaggio alle sue spoglie. Il suo successore fu uno dei suoi
più stretti collaboratori: il dott. Cijiro Hayashi, che diventò il secondo
grande Maestro del Reiki, nella linea della tradizione. Egli gestì fino a circa
il 1940 una clinica privata di Reiki a Tokio, in cui furono trattati anche casi
straordinariamente difficoltosi. Fu così che il Reiki, per casi particolarmente
difficoltosi diventò il trattamento d’elezione “24 ore su 24”. Sovente un solo paziente
fu trattato contemporaneamente da diversi specialisti in Reiki. Al dott.
Hayashi successe Hawyo Takata. era nata nel 1900 alle Hawai da genitori
giapponesi e aveva la cittadinanza americana. Quando essa fu condotta al Reiki,
era una vedova con due bambine piccole, era allo stremo delle forze fisiche e
psichiche. Soffriva di un gran numero di malattie gravi, quando nel suo intimo
sentì una voce che le consigliava di recarsi in Giappone e di cercare là la sua
guarigione. Giunta in Giappone, volle sottoporsi ad un’operazione. Era già
stesa sul tavolo operatorio, quando udì la stessa voce dirle che l’operazione
non era necessaria. Chiese al suo medico se esistevano altri metodi di
guarigione e fu così ricoverata nella clinica di Reiki del dott. Hayashi. Da
quel giorno fu trattata quotidianamente da due esperti che praticavano il
Reiki. Dopo alcuni mesi la sua salute era nuovamente ristabilita. Hawayo Takata
diventò allieva di Hayashi e restò presso di lui per un anno, prima di far
ritorno alle Hawai con le proprie figliolette. Nel corso di una visita del
dott. Hayashi alle Hawai ella diventò maestra di Reiki, e quando, nel 1941, il
dott. Hayashi morì ella gli succedette come Grande Maestra del Reiki. Morì l’11
dicembre 1980 lasciando negli Stati Uniti e nel Canada 22 altri Master di
Reiki. Da quel momento il Reiki si è espanso e diffuso a macchia d’olio in
tutti i continenti.
Il reiki e la
medicina tradizionale
Le terapie energetiche non si sostituiscono alle
terapie tradizionali, non fanno miracoli pertanto consiglio vivamente di
seguire scrupolosamente le indicazioni dei medici, ma affiancate possono essere
di enorme aiuto e di supporto ai pazienti. Molti professionisti della medicina,
ospedali e strutture sanitarie ne riconoscono i benefici e lo accettano come
terapia complementare, anche se il
Reiki, non è ancora riconosciuto in Italia.
Ad oggi Reiki viene utilizzato in più di mille ospedali nel Mondo: uno studio rivela infatti come solo negli Stati
Uniti siano più di 800 gli ospedali in cui viene utilizzato (fonte) nel Regno Unito sono 61 quelli verificati (fonte). Si hanno notizie di Reiki negli ospedali anche in
Svizzera, Francia, Portogallo, Brasile, Argentina, Porto Rico, Messico, Bolivia
e Kenia. Seppur lentamente, anche in
Italia la pratica di Reiki come terapia complementare sta sempre più diffondendosi, soprattutto nei reparti di oncologia.
Uno studio effettuato dimostra che il 98% delle persone
trattate col Reiki, ha dichiarato di avere un beneficio ed è positivo anche il
riscontro che hanno i medici su come incide positivamente sull’umore e
sull’aspetto psicofisico. Il paziente sembra reagire meglio alle terapie
mediche. Una piccola percentuale (10%) dichiara di aver avvertito persino una
riduzione del dolore.
Lascio comunque a voi una ricerca più approfondita sugli
ospedali in cui viene praticata questa tecnica e sui progetti in atto.
La mia
esperienza può soltanto consigliare di provare, il Reiki può essere compreso
pienamente solamente… se lo si pratica o se lo si riceve!

