L’essere
umano è fatto di numerose sensazioni che hanno un ruolo importante nel
determinare i nostri pensieri e di conseguenza il nostro agire.
Tra
tutte le emozioni che proviamo, oggi voglio soffermarmi sulla rabbia.
Anche
lei è un’emozione, un sentimento che nasce dall’incapacità di accettare le cose
così come sono, una qualunque persona o una situazione che non riusciamo a
comprendere o ad essere in linea con i nostri pensieri, scaturisce la rabbia.
E’ come una bomba che consuma il nostro autocontrollo, che ci fa fare e dire
cose di cui magari poi ce ne pentiamo, ma
comunque che vengono dette e fatte e rimangono nella memoria. La rabbia si radica nella non comprensione di noi stessi e delle cause che hanno prodotto la situazione che stiamo vivendo. Le radici primarie vanno prima ricercate dentro di noi e non negli altri e nell’ambiente in cui viviamo. Una persona che vive la rabbia , vive l’inferno, lo si vede chiaramente e la sua rabbia di conseguenza, viene fatta vivere a chi gli sta accanto.
comunque che vengono dette e fatte e rimangono nella memoria. La rabbia si radica nella non comprensione di noi stessi e delle cause che hanno prodotto la situazione che stiamo vivendo. Le radici primarie vanno prima ricercate dentro di noi e non negli altri e nell’ambiente in cui viviamo. Una persona che vive la rabbia , vive l’inferno, lo si vede chiaramente e la sua rabbia di conseguenza, viene fatta vivere a chi gli sta accanto.
Come
tutte le sensazioni negative, la reazione comune è quella di buttarla via e
cacciarla dai nostri pensieri.
Da
ricercatrice spirituale e da terapeuta energetica, ho compreso che, essendo la
conseguenza di un dolore interiore, è invece importante e più efficace, osservare
questa sensazione, dargli un nome e riconoscerla.
Individuare le cause che
l’hanno fatta scaturire e capire se si può porre rimedio, se invece essa deriva
da pensieri della mente e castelli di sabbia irrealizzabili, bisogna affrontare
il dolore e imparare a conviverci. Mi rendo conto che non è facile, ma se ci
arrabbiamo con la nostra rabbia, cosa otteniamo? Sicuramente due arrabbiature
che ci fanno perdere la lucidità e ci fanno perdere la stabilità.
Inoltre, quando
alimentiamo questi stati emotivi negativi, non facciamo altro che attrarre
nella realtà persone e situazioni che continuano ad alimentare tale stato.
Il processo di
riconoscimento di questa emozione è molto importante perché se non viene elaborata interiormente, si
andrebbe ad attecchire dentro di noi, portando anche un disagio psico-fisico,
causando a sua volta un danno per l’organismo.
Uno
degli organi che viene compromesso è il fegato, se ci pensate non a caso ci
sono frasi come: farsi il fegato amaro, diventare verde dalla rabbia, rodersi
il fegato.
La
collera, oltre ad aggredire il fegato, fa salire l’energia e danneggia il rene
(madre del fegato, nel ciclo di generazione)
Ricordate
anche che una mente senza rabbia è fresca ed equilibrata, una mente arrabbiata
è stanca e non lucida.
Riassumendo
quindi, impariamo a gestire questa rabbia:
- Osservare: accorgersi che c’è la rabbia, riconoscere ciò che succede dentro di noi, darle un nome. Comprendere che è la risposta emotiva ad una determinata situazione, una conseguenza dei nostri pensieri inconsci.
- Accettare: vuol dire accogliere la rabbia, accettarla così come è, forse dobbiamo imparare qualcosa da questa emozione. E’ meglio dirle: ciao rabbia, come va oggi? Piuttosto che dirle: vattene via….. perché prima o poi ritornerà.
- Sfogo: la rabbia non va repressa ma nemmeno dobbiamo permetterci di perdere il controllo e usare la violenza verbale o fisica per farla sbollire. Impariamo a respirare profondamente e se è necessario diamo il suo sfogo in un ambiente neutrale tramite una camminata o una respirazione consapevole. Se la rabbia è talmente forte da non calmarsi, il povero cuscino potrebbe essere la giusta vittima.
- Elaborazione: cercare di capire da dove nasce la rabbia, l’elaborazione implica una scelta consapevole di analisi, questo ci permetterà di non essere succubi dalle emozioni e vivremo in uno stato interiore dove non esiste più qualcosa di esterno che possa avere il controllo su di noi. L’elaborazione è possibile anche con l’ausilio di uno psicologo o un operatore olistico che tramite le tecniche apprese, aiuterà ad armonizzare gli scompensi e a cercare nel profondo la causa scatenante.
- Lasciar andare: una volta elaborata la rabbia, raggiunta la calma interiore, saremo finalmente pronti a gestire la situazione, salutare la rabbia e allontanarla.
Vi ricordo che un bravo terapeuta non cura
il paziente trasmettendogli le proprie credenze, ma cerca di supportare le
persone ad individuare le cause scatenanti, le proprie idee che sono
all’origine della sua sofferenza. Lo aiuta ad iniziare un processo di
trasformazione che porta a fare la pace prima con se stessi e poi con gli
altri.
Lia

Non sempre la rabbia si riesce a controllarla è un istinto naturale quasi come gioire se nella prima il nostro fisico ne risente negativamente nella seconda il nostro fisico ringrazia
RispondiEliminaSe si potesse miscelare i due ingredienti male non ci farebbe e' un po' come essere tra il sacro e il profano
Gioie e dolori viaggiano spesso in parallelo l'importante è saperli gestire
So benissimo che non è semplice gestirla,ma è piu difficile ammetterla e metabolizzarla. Il terapeuta, aiuta proprio in questo. Sono pienamente daccordo con te con il pensiero gioia e dolori. L'importante è gestire queste emozioni rimanendo centrati con la nostra energia e la nostra quiete.Ti ringrazio per la tua condivisione.
EliminaOgnuno di noi trova il modo per gestire le proprie emozioni,cerca di gestire al meglio la rabbia che fa parte della nostra natura! Non credo che sia nociva,bisogna solo trovare il giusto equilibrio.Alcuni cercano di allontanare chi ti crea questo stato d'animo,ma fa parte della nostra vita!
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