LE CAMPANE TIBETANE



Una campana tibetana è una ciotola generalmente realizzata con una lega di bronzo contenente rame, stagno, zinco, ferro, argento, oro e nichel, che corrispondo ai 7 pianeti conosciuti una volta e ai 7 chakra. Viene suonata percuotendo o sfregando il bordo con un batacchio per produrre suoni ricchi e armonici. Le campane tibetane sono strumenti risalenti a circa 3000 anni fa, originari del Tibet, diffusi in molti altri paesi come India, Nepal, Giappone e Cina. I monaci Himalayani le hanno tramandate nonostante l’invasione cinese in Tibet e l’esilio del Dalai Lama. Utilizzate come ciotole per il cibo, l’uso rituale antico era anche di accompagnare il canto dei mantra e i monaci buddisti nelle meditazioni.
Alcuni operatori del benessere sfruttano il loro suono durante le sedute come forma di rilassamento e le utilizzano per un vero e proprio massaggio sonoro, oltre che per lo joga e per apertura di pratiche meditative.
L’applicazione delle campane e del gong viene definita “suonoterapia”.
Ma perché sono così importanti e utilizzate?
Sono strumenti vibrazionali potentissimi, il loro suono assume diverse tonalità dovute allo sfregamento del batacchio o alla battuta, ma ognuna ha come sottofondo la frequenza 432 Hz. La musica a 432 Hz viene chiamato Love Frequency  o frequenza di guarigione ed è la nota OM dell’Universo che è suono primordiale della creazione dal potere purificante.
(ti invito a fare una ricerca più approfondita su questo argomento che non posso sviluppare troppo in questo post)
Tutto intorno a noi è vibrazione e di conseguenza il corpo formato dal 70% di acqua, assorbe le vibrazioni che avranno un determinato impatto.
Il suono di queste campane infatti si armonizza con entrambi gli emisferi del cervello, generando un rilassamento profondo, riducendo lo stress a tutti i livelli e stimolando l’eliminazione delle tossine dal corpo, questo avviene perché cambia i processi all’interno del nostro organismo. Il suono è senza dubbio uno dei mezzi più potenti per riequilibrare le nostre frequenze energetiche, in quanto le sue onde possono portare il cervello in diversi stati di coscienza. Dopo averle ascoltate, le emozioni sono calme e la mente più chiara tanto che le vibrazioni sonore continuano a produrre i loro effetti anche dopo alcuni giorni.
Attraverso le vibrazioni delle campane stimoliamo quindi quel processo di autoguarigione e di armonizzazione che rimette in sintonia l’organismo squilibrato e aiuta ad ottenere una condizione di prolungato benessere.
Attraverso il loro suono e la loro vibrazione, è scientificamente provato che portano benefici sia a livello fisico che psichico, posso citarne alcuni:

Rilassamento profondo e rigenerazione muscolare

Sollievo dal dolore per articolazioni, muscoli, sciatica, mal di testa ed emicrania

Miglioramento della circolazione sanguigna

Migliore digestione

Eliminazione delle tossine dal corpo

Rafforzamento del sistema immunitario

Attacchi di ansia e panico

Alleviamento di tensioni mentali ed emotive

Migliore concentrazione

Forza e vitalità

Maggiore fiducia in sé stessi, miglioramento del potenziale creativo

Maggiore autostima, equilibrio e armonia

Leggerezza

Pulizia dei chakra

Stimolano il sistema immunitario

Migliorano il sonno

Purificano le pietre, le piante, gli animali

Utilizzo le campane tibetane su me stessa autotrattandomi e sui mie pazienti (dopo corsi certificati) sia come forma di massaggio vero e proprio che come bagno sonoro o per aprire e chiudere una seduta di terapia energetica.
Adatta sia per adulti che bambini, donne in gravidanza e persone con difficoltà. I consigli che posso darvi è in prima battuta di affidarvi a persone competenti in questa pratica in quanto sia con la terapia energetica ma anche con la musicoterapica non si scherza e in secondo luogo, posso invitarvi a provare questa magnifica esperienza perché solo provando su se stessi  e concedendosi questa grande opportunità si è in grado di comprendere i veri benefici che apportano.

                                                                                                                                                                                                                                                                                        Lia

 

 

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