Nella vita e nella società in cui siamo
abituati a vivere, dove tutto è di corsa e soprattutto materiale, puntare il
dito e giudicare sta all’ordine del giorno.
E’ del tutto normale per molti fare
paragoni ed esprime giudizio: quello ha fatto così…, l’altro ha fatto pomì…,
quello è il migliore perché…, l’altro ha sbagliato perché…..
Spesso insoddisfatti di ciò che
possediamo, ma più in profondità, insoddisfatti di ciò che siamo, parte
inconsapevolmente il giudizio.
Ma chi siamo noi per stabilire ciò che è giusto
e ciò che è sbagliato?
Da
quando sono diventa Master Tepa, ho dovuto imparare ad ascoltare i pazienti, ma
anche le persone nella vita quotidiana, senza mettere giudizio ma osservando il
contesto. Sono diventata allergica alle imposizioni e ai pregiudizi e anche se
vuol dire andare controcorrente, vi assicuro che si vive in maniera differente.
Questo non vuol dire calpestare gli altri
e allo stesso tempo non farsi calpestare, ma cercare di imparare a vivere bene,
senza la paura di essere giudicati in modo sbagliato.
Ovviamente sia il nostro comportamento che
quello altrui, deve essere rispettoso delle regole basilari per vivere in una
società.
I giudizi che riceviamo sono insidiosi,
invisibili, spesso camuffati dagli usi e le consuetudini, la nostra anima però
li percepisce e ci rimanderà quella sensazione di oppressione, di prigionia, di
voglia di libertà.
Spesso siamo in preda alle emozioni della
nostra mente che reagisce a ciò che accade, ci facciamo prendere dal circolo
vizioso, senza osservare in profondità. Per fortuna, però, possiamo
riprenderci il controllo, diventando presenti, consapevoli,
ri-scoprendo chi siamo veramente.
Ma
come possiamo fare?
Usiamo
l’osservazione. Osservando ciò che sta accadendo, senza aggiungere altro senza
stabilire se è giusto o sbagliato, se è bello o brutto…anche quando capita a
noi o siamo l’oggetto del giudizio.
Non
giudicare, non vuol dire non scegliere, il discernimento e il non-giudizio sono
due cose diverse; ad esempio posso scegliere di diventare cattolico e partecipare
alla messa tutte le domeniche, ma non posso condannare e giudicare chi non ci
va, ognuno ha il proprio percorso, magari diverso dal mio.
Allora,
smettiamola di giudicare gli altri solo perché diversi da noi.
Impariamo
a capire che ciò che accade non è giusto o sbagliato, ma semplicemente è ciò
che accade.
Ricordatevi
che il non-giudizio è amore incondizionato, è una qualità dell’anima, e
dovremmo ricordarci più spesso che noi siamo questo!
Vi
invito pertanto a riconnettervi con la vostra parte più profonda, solo allora
potrete sperimentare il non giudizio.
La più alta forma di intelligenza umana è
la capacità di osservare senza giudicare
J.Krishnamurti

Parole sante, io nonostante non mi permetto mai di giudicare, mi porto sullle spalle situazioni enormi, ma che purtroppo non posso farci niente, sarebbe bello vivere in una società dove nessuno ti goudica, e che ti apprezza per quello che sei.con il tuo sapere ci trasmetti tante informazioni utili, per chi vuole metterli in atto è una ricchezza, il sapere, grazie ancora lia.
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